Ingredienti
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250 g farina tipo 00
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100 g nocciole tostate
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120 g zucchero semolato
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70 g Cannaiola (vino rosso)
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65 g olio e.v.o.
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per completare
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q.b. zucchero semolato
Procedimento
Ciambelline alla Cannaiola ricetta di famiglia
Le ciambelline alla cannaiola sono dei dolci molto particolari caratteristici del territorio di Marta, un paesino in provincia di Viterbo che si trova sulle rive del Lago di Bolsena. Il mio paese d’origine che vi mostro spesso nella mia pagina Facebook.
Questa ricetta è in pratica una variante delle ciambelline al vino rosso, dove l’ingrediente principale è la Cannaiola.
La preparava sempre mia Zia e ora che è anziana mia cugina ha preso il suo posto nella preparazione. Semplicissimo fare queste ciambelline alla cannaiola dolci, non servono particolari abilità.
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Ingredienti per circa 30 ciambelline
250 g farina 00
65 g di olio (1/2 bicchiere)
70 g di cannaiola (vino rosso per chi non riuscisse a reperirla)
120 g di zucchero
100 g di nocciole tritate e tostate
Per completare
Zucchero semolato q.b.
Preparazione delle ciambelline alla cannaiola
In una ciotola capiente unite l’olio, la cannaiola, lo zucchero e mescolate tutto con un cucchiaio di legno fino ad ottenere un liquido omogeneo.
Aggiungete la farina setacciata un po’ alla volta e impastate fino ad ottenere un composto simile a quello della pasta frolla.
A questo punto aggiungete all’impasto le nocciole tritate e tostate, e lavorate con le mani fino a che le nocciole non saranno ben amalgamate e distribuite nell’impasto.
Dividete allora l’impasto in piccoli pezzi e fatene dei bastoncini stretti e lunghi circa 7-8 cm, poi unite e sigillate bene le due estremità, formando delle ciambelline dolci.
Mettete abbondante zucchero in un piatto e passate ogni ciambellina alla canniola sullo zucchero da un solo lato, quindi mettetela su una teglia rivestita con carta da forno.
Quando avrete finito l’impasto infornate a 180 °C in forno preriscaldato per circa 20 minuti, poi sfornate, lasciatele raffreddare.
Servitele con un bel bicchiere di Cannaiola o un buon liquore e non vi pentirete.
Curiosità sulla Cannaiola
Il Canaiolo Nero è uno dei vitigni più antichi che siano stati coltivati, è diffuso soprattutto nell’altro Lazio, intorno al lago di Bolsena. Sembra sia stato portato nel territorio laziale da un monaco o un religioso di passaggio. Avendo trovato le condizioni climatiche e di coltivazione ideali per esaltare le sue virtù questo vitigno è stato coltivato ottenendo un ottimo vino.
L’origine del nome è ancora incerta; l’ipotesi più accreditata rimane quella che il nome derivi da “canna”, poichè le viti erano tenute dritte grazie all’ausilio di canne, molto diffuse e di facile reperibilità nelle zone lacustri.
Proprio perchè coltivato su colli di origine vulcanica, in una zona mitigata dal lago, questo vino ha caratteristiche uniche.
Dal 1996 la produzione della Cannaiola è regolata dal disciplinare DOC Colli Etruschi Viterbesi. Prevede l’utilizzo di almeno l’85% (o anche di più) di Canaiolo e del 15% di vitigni a bacca rossa (escluse le uve Ciliegiolo), idonei alla coltivazione nella regione Lazio. I vitigni sono tutti situati nei comuni di Marta, Capodimonte e S. Savino, una zona di Tuscania.
Abbinamenti
La Cannaiola è un vino che presenta un colore rosso rubino intenso, odore caratteristico, aromatico, e un sapore amabile, di corpo.
Come ci insegna la storia di Papa Martino IV, la Cannaiola è particolarmente indicata nell’accompagnare secondi piatti a base di pesce, soprattutto di lago, ma si abbina bene anche a salumi e formaggi.
Gradevolissimo abbinato a dolci, tozzetti, cantucci, noci e castagne. Interessante il suo utilizzo come vino da meditazione. Temperatura di servizio: 10/15°..
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Ricetta e foto Elena Prugnoli ©copyright – tutti i diritti riservati.
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